La Lobby Animalista

Le lobby esistono.  Sono comunemente noti come gruppi di advocacy.
Non devono per forza essere organizzazioni pericolose. Si tratta di gruppi di persone che cercano di condizionare l’opinione pubblica e la politica al fine di perseguire determinati obiettivi: tutto dipende da quali obiettivi si perseguono, e nondimeno da come li si persegue.

Una lobby efficace è quella capace di instaurare proficuamente rapporti politici e istituzionali…
Cercando di influenzare il processo decisionale democratico tramite delle campagne di sensibilizzazione, quello politico, partecipando ai tavoli delle Commissioni oppure coordinando gli intergruppi parlamentari (gruppi di politici di diversi schieramenti) portando avanti proposte di legge, e anche quello giuridico operato dalla magistratura tramite denunce, sequestri e ricorsi al TAR; deve saper gestire efficacemente la propria comunicazione tramite un valido ufficio stampa, e assicurarsi anche una buona copertura legale. E ovviamente per tenere in piedi una macchina di questo tipo ci vogliono soldi – tanti soldi – e per non parlare poi del tempo: un lavoro vero e proprio, però con le agevolazioni fiscali delle Onlus.

 

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In altri Paesi, come gli Stati Uniti, le lobby sono formalmente riconosciute e soprattutto strettamente regolamentate; l’Italia, al contrario, non vi ha mai dedicato molta attenzione, lasciando ai lobbisti l’opportunità di agire nell’ombra e in assenza di regole.

Pier Luigi Petrillo, Professore Associato di Diritto comparato alla LUISS, in Italia è considerato il massimo esperto di lobby. All’apertura dei suoi corsi, dedicati allo studio dei rapporti tra interessi e politica, non trascura mai di parlare del gruppo di pressione più efficace nel contesto italiano, capace di far modificare leggi e decreti a proprio vantaggio: la LAV. Questa organizzazione è stata in grado di porsi come interlocutore nei confronti delle Istituzioni, e di farlo molto efficacemente anche grazie alla rapida creazione di una struttura di tipo lobbistico, ferrea ed articolata. Un assetto peculiare che le permette di arrivare a contattare e influenzare i decisori a qualsiasi livello. Grazie a tavoli, Comitati e Commissioni, in cui sono entrate come “portatori di interessi particolari” – nella fattispecie “i diritti degli animali” – riescono a intessere e mantenere vive relazioni con politici, magistratura e media.

Secondo Transparency International una delle migliori “terapie” per controllare le attività lobbistiche consiste nella “promozione, anche attraverso una maggiore tutela del giornalismo investigativo (perchè inimicarsi lobby potenti potrebbe essere rischioso), che può contribuire a far conoscere e comprendere il fenomeno in modo più obiettivo, limitandolo qualora promuova azioni contrarie all’interesse pubblico.

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