La Pubblica Amministrazione

Oltre che sul fronte politico, le associazioni animaliste si impegnano direttamente e costantemente anche su quello istituzionale. Così, dopo che la Legge 189/2004 sul maltrattamento degli animali aveva istituito l’educazione zoofila nelle scuole, la LAV ha sottoscritto una convenzione con il Ministero della Pubblica Istruzione per attuarla.

Un’altra convenzione era stata invece istituita, insieme alle altre associazioni animaliste, con il Corpo Forestale dello Stato, il quale in genere operava i sequestri di animali. Questo accordo prevedeva tra l’altro lo scambio di informazioni con le associazioni animaliste, facilitando quindi alle stesse l’eventuale costituzione come parte civile nei processi concernenti il maltrattamento animale. Ci sono infine una serie di convenzioni e protocolli d’intesa anche con altre Istituzioni, grazie alle quali negli anni le associazioni animaliste hanno dato il via a programmi operativi e di formazione.

Assorbito il Corpo Forestale dello Stato nell’Arma dei Carabinieri, la LAV ha siglato un accordo triennale proprio con l’Arma dei Carabinieri.

Grazie ad alcune leggi le associazioni animaliste possono ricavare fondi costituendosi come parte civile ai processi che riguardano reati contro gli animali e dalle entrate derivate dalle sanzioni. L’accordo con i Carabinieri potrebbe facilitare questo processo, visto che sono le forze di polizia che devono decidere se ricorre l’ipotesi di reato ed eventualmente sequestrare gli animali. È possibile escludere conflitti di interesse?

Un altro aspetto che lega le associazioni animaliste alle Istituzioni è rappresentato dalle convenzioni con la Pubblica Amministrazione. Le prime furono quelle con i comuni per la gestione dei canili, stipulate dopo la promulgazione della Legge 281 del 1991 ( Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo) una legge, si diceva e si dice ancora, così innovativa che ad oggi non ha ancora debellato il randagismo, creando invece una spesa pubblica di circa 250 milioni i di euro l’anno, stando all’ultimo rapporto di Legambiente (2016).

In molti altri Paesi d’Europa i canili non sono a carico della Pubblica Amministrazione ma di privati e la situazione del randagismo non è drastica come in Italia.

Assieme al divieto di sopprimere i cani, questa legge ha introdotto il principio per cui deve essere la Pubblica Amministrazione a farsi carico dei randagi, previa la definizione di opportuni programmi di prevenzione sviluppati di concerto con le associazioni animaliste. Ecco che le associazioni animaliste devono esserci per forza – anzi, per legge!

Sempre la stessa legge, inoltre, garantisce alle stesse associazioni la possibilità di gestire i canili e le colonie feline e  getta le basi per legittimarne le guardie zoofile, inoltre introduce quel principio di condanna degli atti di crudeltà ai danni degli animali (quali maltrattamenti e abbandono) che diventerà successivamente il perno della Legge 189/2004.

felicetti botulino e generale
Gianluca Felicetti (presidente della LAV) sulla sinistra dona il ritratto della tigre Antares al Comandante Generale Tullio Del Sette, sulla destra. La tigre Antares del circo Aldo Martini è attualmente detenuta nel CRASE di Semproniano. Il Circo Aldo Martini assolto già nel 2016 con formula ampia siccome non sussisteva il reato di maltrattamento, aspetta la restituzione degli animali sequestrati, tra cui appunto la tigre.

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