ANIMALISTI RICICLATI DALLA POLITICA E VICEVERSA
L’intreccio tra la classe politica e il mondo animalista è lampante:
la Presidentessa dell’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali) Carla Rocchi è stata più volte parlamentare, prima per i Verdi e poi tra le fila della Margherita; Gianluca Felicetti, Presidente della LAV (Lega Anti Vivisezione), militava anche lui nella federazione dei Verdi; sempre per i Verdi è stato consigliere regionale Walter Caporale, Presidente di Animalisti Italiani. Ancor più nota è poi la figura della deputata forzista Michela Vittoria Brambilla, Presidentessa di Leidaa (Lega Italiana Difesa Animali e Ambiente) e fondatrice della FIADAA (Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente), una federazione che riunisce le più grosse associazioni animaliste (LAV, ENPA, LEIDAA, LNDC e OIPA). Non è chiaro se le persone citate siano entrate prima nel movimento animalista per poi inserirsi nel mondo politico o viceversa, tuttavia è evidente che la politica si mostra sempre incline a far proprie le istanze del movimento animalista: pertanto, in fin dei conti, sarebbe un po’ come chiedersi “se sia nato prima l’uovo o la gallina”.
GLI INTERGRUPPI PARLAMENTARI ANIMALI
Il legame tra animalisti e politica trova anche altre conferme, al di là dei politici animalisti. All’interno del Parlamento esistono vari intergruppi parlamentari, che rappresentano una sorta di gruppi di lavoro trasversale agli schieramenti che persegue interessi specifici, cercando di lavorare per ottenere leggi, emendamenti e ordinanze su tematiche di interesse.
Tra i vari gruppi integruppi parlamentari presenti nel Parlamento Italiano, non poteva mancare certamente un “gruppo interparlamentare animali”. Tale intergruppo, che coinvolge alcune decine di persone tra deputati e senatori sparsi in tutte le Commissioni, è stato rappresentato dalla Senatrice Amati, del PD e, secondo alcune fonti, coordinato dalla LAV.
Non si comprende se si tratti sempre delll’intergruppo “Diritti Animali e Ambiente” di cui sarebbe stata proponente la già citata Michela Vittoria Brambilla. Non è neanche chiaro se quanto durino o da chi siano composti esattamente questi intergruppi: si tratta infatti di consessi non regolamentati, per i quali non vi è alcun obbligo di registrare le attività e neppure di rendere pubbliche le generalità dei propri appartenenti, come avviene invece nel Parlamento Europeo.
COME AVVIENE IL RECLUTAMENTO DEI POLITICI
Un esempio è il programma “io voto col Cuore”, promosso dalla FIADAA e onlus associate, con il quale le forze politiche e i candidati alle elezioni europee e nazionali sottoscrivevano precisi impegni per l’attività svolta nella legislatura. Vi è poi il caso del programma per il neo-eletto sindaco di Roma, presentato da diverse associazioni animaliste e sottoscritto – parzialmente o integralmente – da tutti i candidati.
Le associazioni animaliste possono chiedere al candidato di sostenere, una volta eletto, un loro programma fatto di pochi punti espressi in maniera sintetica e il più possibile condivisibili, e metterebbero sul piatto la propria capacità di ottenere visibilità e magari anche le decine di migliaia di persone che le destinano il 5×1000. Se il candidato accetta, ottiene un riscontro in termini di visibilità (sebbene questo non si traduca automaticamente in voti: è difficile stabilirlo con precisione ma basterebbe guardare i risultati di chi ha puntato all’animalismo in passato), mentre le associazioni animaliste rinnovano il legame con il nuovo decisore a cui, da quel momento, potranno iniziare a sottoporre petizioni, mozioni, interrogazioni, progetti, disegni di legge, emendamenti.
Molti disegni di legge non nascono in seno alla politica, ma vengono presentati dalle associazioni ai propri alleati politici dell’intergruppo, così spesso troviamo proposte per modificare il 544 ter in modo da aumentare le pene pecuniarie per maltrattamento animale (aka introiti per associazioni animaliste) o situazioni in cui diventerebbe illegale detenere gli animali, (esempi di situazioni probabili: Animali da riproduzione destinati alla ricerca, animali dei circhi, animali alloctoni non CITES, tentativi di porre limitazioni alla ricerca sugli xenotrapianti e sostanze d’abuso…)
LO STRANO RAPPORTO TRA I SONDAGGI EURISPES E LE ASSOCIAZIONI ANIMALISTE
I sondaggi Eurispes sulla sensibilità degli italiani nei confronti degli animali, e altri sondaggi, sempre dello stesso gruppo Eurispes, sono spesso promossi dalle associazioni protezionistiche per portare avanti le proposte di legge, oppure durante le Europee nell’ambito del già citato programma “Io voto col Cuore”, e altre occasioni per ottenere risultati politici.
Alcuni dei risultati dei sondaggi Eurispes si discostano sensibilmente (stranamente?) dagli altri risultati di altri enti di Ricerca simili.
Quelli delle europee suggerivano la presenza di un elettorato animalista importante; inoltre, tenendo conto di quanti italiani possedessero un animale domestico, alcuni sondaggisti ritenevano che il voto animalista potesse valere ben il 7% del totale. Questa fetta di elettorato fu effettivamente corteggiata da Berlusconi con la campagna “Forza Dudù”, nonché dal Movimento 5 Stelle e da molti altri politici di tutti gli schieramenti.
Berlusconi, dunque, decise di concentrare sistematicamente la propria campagna elettorale sull’animalismo, a tal fine scaricando l’On. Berlato (noto cacciatore, poi ricandidato con Fratelli d’Italia) e cercando piuttosto di dare visibilità a Michela Vittoria Brambilla, facendola diventare “la zia di Dudù”: storia creata ad hoc.
In realtà Dudù era stato acquistato da dei giovani ragazzi da Ludovico Valenza, allevatore di cani consigliere di Federfauna Lombardia, che non può essere certamente amico “di vecchia data” della “zia” Michela Vittoria Brambilla, come sostiene “Chi”.
Come previsto da Federfauna in un’analisi secondo la quale posizioni esplicitamente ed esclusivamente animaliste producono un drastico calo di consenso, la campagna Forza Dudù sarà il più grande flop della storia di Forza Italia. Ma Silvio Berlusconi, non pago del grande flop, ha fondato il nuovo Partito Animalista ed e’ sbarcato di nuovo in tv, coccolando agnellini a Pasqua.
LE ASSOCIAZIONI ANIMALISTE PRENDONO DI MIRA I POLITICI CHE NON SUPPORTANO I LORO PIANI
Ci sono, comunque, svariati altri modi in cui le associazioni animaliste possono influenzare la vita politica. Ad esempio, quando hanno chiesto a Beppe Grillo di chiarire le posizioni del Movimento 5 Stelle sulla sperimentazione animale in relazione alle dichiarazioni della Senatrice Elena Fattori, in forte controtendenza rispetto agli altri parlamentari grillini. O quando sono arrivati ad accusare di conflitto di interesse la Senatrice a vita Prof.ssa Elena Cattaneo (che ha la “colpa” di difendere la ricerca scientifica in vivo), o ancora, quando si sono spinti fino alla diffusione di false accuse ai danni della ex parlamentare Ilaria Capua sullo scandalo inventato del traffico di virus.
Insomma, sembrerebbero scaternarsi contro chiunque si azzardi a ostacolare le loro istanze!