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Che fine hanno fatto gli animali del circo in Messico dopo il divieto

In Messico nel 2014 è passata la legge per il divieto degli animali nei circhi. La legge, seguendo gli umori degli animalisti, non ha provveduto ad instaurare un piano d’azione efficace e non c’erano abbastanza strutture per accogliere gli animali. Il settore circense è fallito, molti circensi vivono in condizioni precarie come molti degli animali sequestrati e venduti, molti animali sono morti. Di seguito la relazione della veterinaria Moreno Manzanilla, esperta in esotici, che si occupava di molti  di quegli animali.

Relazione di MVZ. María Teresa Moreno Manzanilla, medico veterinario, direttore di Exoticos y Salvajes S.A. de C.V. [servizio di salvataggio di animali selvatici in Città del Messico] consigliere tecnico della SEMARNAT (Segreteria per l’Ambiente e le Risorse Naturali)

DOCUMENTO ORIGINALE:¿Qué paso con los animales de los Circos?

Questa è la continuazione della storia…
La differenza è che questa storia è raccontata in prima persona, le cose che sto per dire non sono voci, non ripeterò cose raccontate da altri, non farò supposizioni, ma vi parlerò di cose che ho vissuto io stessa, della documentazione che ho dovuto preparare per ogni singolo animale, della mia esperienza personale acquisita sugli animali del circo.
Come mai avrei queste informazioni dirette?
Perché fino all’anno scorso avevo in carico la responsabilità tecnica per più di 80 circhi (dei 203 registrati alla DGVS (Direzione Generale Fauna Selvatica), ormai sono 30 anni che ho lavorato con i circhi.

L’anno scorso in occasione di questo Congresso ho commentato l’ultima modifica effettuata dai legislatori alla Legge Generale sulla Fauna Selvatica. Era il turno dei circhi e la modifica era la seguente: “Si proibisce l’uso di animali selvatici nei circhi”.

Già un anno e due mesi dopo l’entrata in vigore di questa legge, possiamo dire CON FERMEZZA E CATEGORICAMENTE che è stato un COMPLETO FALLIMENTO.

Ma facciamo un passo alla volta, dopo la collera, la tristezza e la frustrazione iniziale, abbiamo cominciato a prendere in mano la situazione, ma abbiamo incontrato tantissimi PROBLEMI.

PROBLEMI

  1. Il primo problema è stato tentare di capire perfettamente il significato del divieto. Quale era il significato del termine “uso”?
    Nessuno voleva specificare il significato del termine “uso”. Perché uso potrebbe essere portare l’animale in pista per farlo esibire al pubblico, o usarlo per fare fotografie col pubblico o potrebbe essere anche semplicemente tenerlo in un’area “zoologica” perché il pubblico lo possa osservare fuori dall’orario di esibizione. Non era stato neppure specificato il concetto di “circo”: ci si riferisce ad uno spettacolo viaggiante? A uno spettacolo sotto un tendone?
    Sono sati sollecitati in tutti i modi gli organi preposti per avere risposte, ancora oggi sono in attesa di:
    • Un appuntamento vis-à-vis col Direttore Generale della Fauna Selvatica (Direzione Generale Fauna Selvatica);
    •  Un appuntamento vis-à-vis col Procuratore della PROFEPA Procura Federale della Protezione Ambientale);
    • Richiesta specifica alla Direzione Generale Fauna Selvatica;
    • Richiesta specifica al Segretario della SEMARNAT (Segreteria per l’Ambiente e le Risorse Naturali);
    • Richiesta specifica all’organo interno di controllo della SEMARNAT (Segreteria per l’Ambiente e le Risorse Naturali).
    Non c’è stato nessun modo di avere risposte, le mie richieste sono state semplicemente ignorate.
  2. Venne comunicato ai circhi in tutte le loro forme che non avrebbero più potuto tenere animali nelle loro strutture. Si comunicava che, una volta entrata in vigore la legge, gli animali selvatici presenti nei circhi sarebbero stati sequestrati e i circhi sanzionati per infrazione della legge.Come è stato comunicato questo messaggio agli impresari?
    • Attraverso delle misure transitorie (come la consegna degli animali agli zoo e CIVS [Centri per la Conservazione e l’Investigazione della Fauna Selvatica]
    • Attraverso delle ispezioni da parte della PROFEPA [Procura Federale della Protezione Ambientale] con lo scopo di esercitare pressione e soggezione
    • Dichiarazioni della PROFEPA [Procura Federale della Protezione Ambientale] ai media
    • Notifiche della Direzione Generale Fauna Selvatica (sotto l’ordine del PM)
    Non c’era alcun dubbio che si dovessero allontanare gli animali dai circhi, anche se alcune voci dicono il contrario, ma non pensate che se i circhi avessero avuto un’altra possibilità, l’avrebbero presa?
    Dunque i circhi avevano 6 mesi per levare gli animali dalle loro strutture.
    1.  Alcuni circensi riuscirono a vendere gli animali a buone condizioni sia per il circensi che per gli acquirenti, e soprattutto gli animali  sono rimasti in buone condizioni di salute e si trovano strutture adeguate;
    2. Alcuni circensi hanno venduto gli animali ad un prezzo molto basso (gli acquirenti hanno approfittato del difficile momento degli imprenditori);
    3. Alcuni circensi regalarono animali (chi non spende soldi difficilmente dà valore a ciò che possiede)
    4. I circhi in tutti i casi consegnarono gli animali vivi, ma in molti casi vendettero  gli animali ad acquirenti di cui non è stato possibile documentare traccia, per cui si suppone che molti animali non siano più in vita.
  3.  Sembrò una legge di esproprio (fatta a favore degli zoo), ma senza risarcimento. La legge nella sua seconda transizione diceva che:
    I circhi presenteranno immediatamente alla Segreteria dell’Ambiente e delle Risorse Naturali i database che dovranno includere il numero e le caratteristiche degli esemplari di animali selvatici in loro possesso. Questi database si metteranno a disposizione degli zoo del Paese affinché possano scegliere gli esemplari adatti ad essere integrati nelle loro collezioni.”
    Gli esemplari di animali selvatici inclusi nei database a cui si riferisce il paragrafo precedente, che non siano stati scelti dagli zoo, potranno essere consegnati dai proprietari ai Centri per la Conservazione e Ricerca degli animali selvatici (CIVS) appartenenti alla Segreteria per l’Ambiente e le Risorse Ambientali con l’obbiettivo che gli animali non rechino costi di mantenimento che non potranno più essere usati nei loro centri di lavoro.
  4. I centri CIVS non accettarono animali perché mancavano spazio e mancavano i fondi.
  5. Non c’erano santuari di animali (dichiarazione dei media). Secondo la legge non esiste la figura legale di santuario, “santuario” è solo il nome che un’impresa dà alla sua struttura, ricavandone un importante profitto per il “recupero”.
  6. La paura dalle sanzioni annunciate fecero in modo che gli imprenditori tentarono di disfarsi degli animali con qualsiasi mezzo.  Quindi:
    1. Alcuni circhi inviarono i loro animali a dei ranch o delle tenute particolari con l’intenzione di tenerli fuori dai tendoni e riportarli quando la “tempesta” si sarebbe placata, ma nel tempo il loro mantenimento e la loro cura si resero sempre più difficili, la loro qualità di vita in alcuni casi deteriorò fino a farli morire. C’è stato un caso al Sud-Est, del quale la PROFEPA (Procura Federale della Protezione Ambientale) venne a sapere tramite denuncia, nel quale si procedette al sequestro degli animali, perché erano in grave condizioni – esattamente come il loro proprietario – al quale inflissero una multa milionaria e un’azione penale per maltrattamento.
    2. Alcuni zoo presero quanti animali potevano e/o quanti erano di interesse per le loro collezioni.
    3. Altri animali furono sistemati in nuovi zoo che avevano molta voglia di fare le cose per bene ma non hanno ancora abbastanza esperienza;
    4. Tutti gli animali mostrarono segni di stress dovuti al cambio di ambiente, di gestione e di routine ai quali erano abituati.In tutti i circhi a me affidati è stata seguita a regola la legge:
      Sono state consegnate le stime del valore di TUTTI gli animali affinché i circensi li potessero vendere, donare, scambiare, regalare ecc. (Molti animali avevano già una stima non più valida da prima del divieto, per questo non si trova riscontro nelle cifre pubblicate dai media).
      Gli animali che erano “iscritti” ai circhi vennero inviati ad altri registri appropriati mediante iter corrispondente.
      Ogni volta che usciva un esemplare dal circo, si elaborò la documentazione necessaria: dismissione dovutamente compilata, o in alcuni casi il certificato di decesso (sempre per morte naturale, i circhi NON hanno mai sacrificato animali).
      Come dice la Legge Generale sulla Fauna Selvatica, durante il periodo da aprile a giugno del 2015, si ricevettero le relazioni sulle attività di tutti i circhi con cui ero ancora in contatto (alcuni erano già chiusi). Lì si fece un resoconto alla Direzione Generale Fauna Selvatica delle entrate e delle dismissioni e si dava notifica dell’inventario aggiornato alla fine del periodo. In molti casi si comunicò l’inventario già senza animali e/o si dette avviso della sospensione delle attività.
      Infine, come richiesto dalla seconda transitoria del divieto, i circhi sotto il mio controllo presentarono la lista degli animali in loro custodia in quel momento. Questo era prima dell’entrata in vigore della legge.
  7. La campagna mediatica è stata molto aggressiva contro i circhi. Danneggiò l’immagine del circo e di tutto ciò che si relaziona con essa. Non solo ha stigmatizzato l’uso di animali nei circhi, ma ha danneggiato enormemente anche il prestigio e le attività circensi. La gente non andò più agli spettacoli, non importava se avessero animali o meno. Questo per due ragioni contraddittorie:
    • Perché non avevano più animali;
    • Perché non era più benvisto andare al circo, dove lavorava gente “perversa e crudele”;
  8. I circensi speravano di vincere il ricorso legale, però è successo solo in 5 casi;
  9. Il giorno dell’entrata in vigore della legge, la PROFEPA (Procura Federale della Protezione Ambientale) ha dichiarato che  o circensi possono tenere gli animali. Hanno modificato la legge in vista dei problemi che dovranno essere affrontati, però avevano reagito troppo tardi… i circhi avevano già tolto i loro animali dai circhi. Se lo avessero saputo prima, si sarebbero ugualmente liberati degli animali, ma lo avrebbero potuto fare tranquillamente e garantendo agli animali posti migliori.

All’entrata in vigore della legge sorsero NUOVI PROBLEMI per coloro che avevano nascosto gli animali e adesso volevano riportarli nei circhi:

  1. La Direzione Generale Fauna Selvatica non ha risposto ai piani di gestione che erano stati aggiornati facendo un’altra modifica alla Legge Generale sulla Fauna Selvatica,
  2. I circensi avevano paura della PROFEPA (Procura Federale della Protezione Ambientale), per questo NON hanno riportato gli animali ai circhi. La dichiarazione era che, se gli animali dovevano stare nel circo, dovevano starci in ottime condizioni. Tuttavia “OTTIME CONDIZIONI” è un termine ampio e totalmente SOGGETTIVO che le autorità possono applicare a loro discrezione. Vale a dire: Un grande recinto può sembrare piccolo, ma anche troppo grande!
  3. Fallimento di tutta la corporazione circense e di tutta  l’industria circense, quindi i responsabili tecnici (indebitati) si sono allontanati e non sono in grado di pagare gli avvocati o altre strutture alternative. Sono state perse le tracce di molti animali e gli inventari non sono più stati rinnovati. Alla fine sono sopravvissuti solo alcuni circhi dove si è cercato di fare spettacoli senza animali, con scarsi risultati.
  4. Molti animali non si adattarono al cambio di vita (molti si ammalarono e/o molti morirono)
    • Gli animali si dimenticarono delle loro routine in pista (le loro “prove” e l’uscita per lo spettacolo in pubblico)
    • Gli animali sentono la mancanza della stretta interazione con i loro keeper (come per esempio mangiare dalla mano del padrone, giocare col tubo d’irrigazione che pulisce la sua gabbia, il bagno e la strigliatura, ecc.)
    • Gli animali abituati a esercitarsi ogni giorno non lo possono più fare:
    • Gli animali cambiano drasticamente la loro dieta;
    • Con l’aumento di stress si abbassano le difese immunitarie. Esempi deprecabili di questo sono: l’elefante MARY che morì nello zoo di Morelia a seguito di una polmonite (aveva vissuto nel circo per 22 anni, ma morì allo zoo dopo soli 6 mesi) o l’ippopotamo “Thumsa” di circa 10 anni, che morì investito durante il primo mese in uno zoo nuovo, nel quale non sapevano come accudirla.
  5.  Il destino degli animali…
    C’erano 203 registrazioni di circhi con animali esotici (i circhi che possiedono solo animali domestici non devono registrarsi alla SERMANAT) 86 registrazioni erano sotto la mia responsabilità tecnica (117 registrazioni erano sotto la tutela di altri responsabili o non esistevano più)
    C’erano più di 4000 esemplari di animali vivi nei circhi
    – 2000 di animali esotici
    – 1305 esemplari nei miei registri
    – 695 sotto tutela di altri responsabili tecnici.
    Nei miei registri c’erano in totale 1305 animali:
    1. Ho potuto seguire le tracce di solamente 502 animali
      • 321 sono stati consegnati a zoo e PIMVS dovutamente registrati
      • 181 sono restati ai circhi (la maggior parte nascosti)
    2. Non so cosa sia successo a più di 800 animali:
      1. 578 sono stati venduti a commercianti e/o privati
      2. 155 sono morti (morte documentata)
      3. 60 sono stati presi dalla PROFEPA (Procura Federale della Protezione Ambientale). Dicono che la maggioranza è stata consegnata ad un santuario (solo di nome), nel quale hanno cambiato la modalità di business: non si paga più l’ingresso per vederli, ma si fa una donazione
      4. 8 sono stati rubati da un commando armato
      5. 2 sono stati dati al CIVS (Centro per la Conservazione e l’Investigazione della Fauna Selvatica)
    3. Non si sa niente dei 650 esemplari sotto tutela di un altro responsabile tecnico
    4. Circa l’80% degli animali che erano nei circhi non è piú rintracciabile, molti animali sono morti, per molti animali le condizioni di vita non sono migliori di quelle che avevano nei circhi.

PERCHÉ IL DIVIETO DEGLI ANIMALI NEL CIRCO È FALLITO?

  1. L’iniziativa “suonava bene” soltanto, niente di più.
    Suona bene chiedere la “libertà” per i poveri animali, ma era solo un desiderio senza una soluzione concreta.
    Le cause animaliste sono popolari, si vendono bene, si prestano per fare campagne di successo, perché smuovono i buoni sentimenti della gente.
  2.  Si tratta di “Iniziative Spazzatura”. Gli argomenti non avevano fondamenta tecniche, né scientifiche, erano solamente soggettivi.
  3. Non è stata presa in considerazione la corporazione circense, che non è mai stata convocata a far parte della discussione; delle volte sono stati evitati in modo sfacciato e quando è stata concessa loro “replica”, è stato solo proforma. [ un po’ come i veterinari responsabili degli animali esotici nella decisione del direttivo FNOVI ndT] 
  4. Molti discorsi non corrispondono alla verità, “cifre a loro comodo” (procurate da PROFEPA (Procura Federale della Protezione Ambientale) e Organizzazioni Non Governative). Sulla sua pagina, PROFEPA (Procura Federale della Protezione Ambientale) riportò le visite di ispezione che faceva ai circhi e mise l’enfasi solo sulle irregolarità ritrovate, che in maggior parte erano di carattere amministrativo. Le mancanze che venivano riportate (mancavano le prove) dove venivano soddisfatti trattamenti degni e rispettosi degli animali in un circo, erano molto poche in relazione alla quantità di circhi ispezionati e alla quantità di esemplari controllati. Alla legislazione vennero date informazioni di circhi stranieri e di epoca passata. Non era la realtà che si viveva nella maggior parte dei circhi messicani.
  5. La SEMARNAT (Segreteria per l’Ambiente e le Risorse Naturali) ha storicamente assunto un ruolo molto passivo per difendere le sue posizioni nelle iniziative con le quali non era d’accordo. In questo caso però sembra aver assunto un ruolo molto attivo per approvare una cosa, anche se questo significava agire contro le proprie convinzioni.
  6. Si votò alla cieca e regnava la disinformazione assoluta (non è stata fatta alcuna investigazione di carattere tecnico-scientifico sul settore) Nessuno dell’assemblea, né deputato né senatore aveva mai visitato un circo messicano. Legiferarono in base a quello che le reti sociali e i media riportavano sul tema. Con quello che affermava la campagna pubblicitaria pagata dal partito dei Verdi. Le associazioni del circo ed io personalmente avevamo invitato i legislatori (di diversi congressi statali e federali), ma non hanno nemmeno preso in considerazione gli inviti.
  7. Non c’erano piani in vigore da parte delle autorità o della legislazione per garantire il benessere degli esemplari dopo la loro uscita dai circhi. Non c’erano meccanismi di tracciabilità, campagne di inserimento in anagrafe, informazione tecnica, di trasloco, di gestione ecc. Solo persecuzione implacabile: era quasi impossibile transitare sulle strade messicane senza essere fermati e controllati dai federali stradali, che inoltre aumentarono il problema nel chiamare anche la PROFEPA (Procura Federale della Protezione Ambientale).
  8. Non c’erano soldi per l’implementazione (il governo non adeguò i CIVS (Centri per la Conservazione e l’Investigazione della Fauna Selvatica), e tanto meno si aprirono santuari, non c’era appoggio per l’attivazione ecc.) È facile dare istruzioni alle istanze del governo perché eseguano questo o quello attraverso delle Leggi (in questo caso le Transitorie), ma che non non si possono portare a termine, se assieme all’incarico non viene assegnato un sostegno finanziario dal bilancio statale.
  9. Altre corporazioni hanno chiuso gli occhi e non hanno appoggiato i circhi;
  10. La PROFEPA (Procura Federale della Protezione Ambientale) ha cambiato l’interpretazione all’ultimo momento (troppo tardi);
  11. Hanno avuto più peso le ragioni politiche che quelle degli animali (quote di partito, negoziazioni politiche per altre iniziative, favori di partito) A me 2 legislatori hanno risposto con: non si può far niente, “la legge è già fatta” (anche se non si era ancora stata votata in seduta plenaria);
  12. Al momento va di moda essere un’attivista, non importa di che cosa (la gente già si attribuisce come professione “attivista”).

Molta gente ha collaborato in una maniera o nell’altra in questa situazione:
a) Ripetendo, condividendo o divulgando informazioni false, manipolate e senza prove.
b) Ha aiutato anche tacendo.

CONCLUSIONI

  1. La legge è stata un fallimento totale, non è stato raggiunto l’obbiettivo. Le dichiarazioni e le promesse non sono state mantenute;
  2. I divieti non servono a niente, causano più problemi che soluzioni e mettono in pericolo la conservazione delle specie e dei loro habitat. I divieti nutrono l’illegalità e il disordine (adesso non sappiamo dove si trovano gli animali e non abbiamo garanzie sulle loro condizioni);
  3. È stata demolito un settore (gente che lavora, che combatte, di tradizione, trattati come psicopatici e maltrattatori), che difficilmente si riprenderà da questo colpo;
  4. Sono stati distrutti posti di lavoro (non possiamo permetterci di perdere posti di lavoro), ci sono più di 50mila tra diretti e indiretti colpiti da questo fatto:
    a) Allenatori, allevatori, stallieri, veterinari, gestori
    b) Fornitori di cibo, pubblicità, acqua e souvenir
    c) Artisti, coreografi, annunciatori radiofonici, musicisti, tecnici addetti al palcoscenico, alle luci e al suono.

5) È stata la fine dell’intrattenimento a basso costo (tra 25 e 35milioni di biglietti venduti all’anno).
Coloro che hanno votato per questa legge lo hanno fatto da una posizione privilegiata, il loro intrattenimento non è andare a un circo tradizionale o allo zoo di Chapultepec, bensì al Cirque de Soleil o allo Zoo di San Diego.

6) È stata la fine degli animali stessi. L’80% degli animali dei circhi adesso NON sono in condizioni migliori di prima.

7) È aumentata l’intolleranza, la polarizzazione, la stigmatizzazione nella società, soprattutto di fronte a temi concernenti gli animali (non necessariamente su temi ambientali). Andiamo avanti con l’etichetta del buono e del cattivo, dove il cattivo è colui che cresce gli animali, li vende, se gli mangia, se ne fa cappotti, che li usa per il proprio intrattenimento o per compagnia ecc. E il buono è colui che si oppone a tutto questo.

8) Viviamo in una società dove si predilige l’ipocrisia, perché si afferma che si difendono i diritti e la dignità degli animali, però non ci si preoccupa di rispettare i diritti e la dignità dei propri simili.

COSA SI PUÒ FARE IN FUTURO?

Cosa possiamo fare per evitare che una tragedia del genere venga a ripetersi?

1) Impariamo la lezione che ci danno storie passate come questa. 2000-4000 è solo una piccola cifra di che non si è saputa gestire. Negli zoo e negli acquari al momento ci sono circa 150mila esemplari.

2) Divulgare i successi e le buone notizie nelle nostre istituzioni.

3) Smettere di giudicare e provare a informarsi, di capire un problema da dentro, dall’altra parte. Perché dire che è cattivo chi ne fa uso, e buono chi si oppone all’uso, significa usare criteri molto ristretti, è parlare da fanatici e non viene data una visione completa.

4) Fare “attivismo” responsabile:
a) Ripeto solo quello di cui sono certo, di cui ho le prove e mi astengo
b) Più fatti e meno parole. Gridare, presidiare, preparare striscioni, ecc., non aiuta
Fare del lavoro volontario, appoggio economico, condividere conoscenza, ecc., sì che aiuta.

5) Essere più responsabili delle nostre azioni nel uso della fauna selvatica

6) Dobbiamo vivere in congruenza con le nostre parole. RISPETTIAMOCI, proviamo ad essere più tolleranti davanti alle nostre differenze, specialmente da quelle di pensiero.

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